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lunedì 29 febbraio 2016

Il sapere di Socrate: il primo martire del libero pensiero.


Tratto dal saggio Il Sapere degli Antichi Greci, disponibile in formato cartaceo e digitale al seguente indirizzo, anche in download gratuito.


Non è soltanto la religione ad avere i suoi martiri, ma anche la filosofia. Socrate, infatti, può essere considerato il primo martire del libero pensiero.

E non stiamo parlando di un perfetto sconosciuto, bensì di uno tra i più noti esponenti della tradizione filosofica occidentale.

Per comprendere quali furono gli insegnamenti di questo grande filosofo, e perché fu condannato a morte, cercheremo di ripercorrere brevemente la sua vita fino al momento in cui la cicuta affidò alla storia la grandezza del suo pensiero.

Socrate (-470; -399) nacque e visse ad Atene dalla quale si allontanò solo in tre occasioni per compiere il suo dovere di soldato. 

Durante le campagne militari si contraddistinse per coraggio e resistenza fisica; si dice che marciasse senza scarpe né mantello anche in pieno inverno.

In verità, era noto anche per il suo aspetto fisico. Chi lo conosceva concordava sul fatto che fosse bruttissimo: aveva un naso corto e tozzo ed una grande pancia. Era più brutto di tutti i Sileni dei drammi satirici.

domenica 28 febbraio 2016

Zenone di Elea e i paradossi sul movimento e la molteplicità.



Tratto dal saggio Il Sapere degli Antichi Greci, disponibile in formato cartaceo e digitale al seguente indirizzo, anche in download gratuito.


Se volessimo individuare il padre dei paradossi potremmo identificarlo con Zenone di Elea (-489; -431). 

Della vita di questo pensatore si sa ben poco. Fu discepolo e amante di Parmenide, a cui venne in soccorso inventando una serie di ragionamenti con l'intento di confutare le tesi in contrasto con quelle del suo maestro.

Per il suo modo di argomentare, Plutarco lo definì «lingua biforcuta». Una lingua che Zenone non esitò a mozzare con i propri denti per sputarla in faccia al tiranno che, dopo aver ottenuto il dominio della città di Elea, lo aveva arrestato e messo sotto tortura in quanto cospiratore. 

Aristotele, invece, lo definì niente di meno che lo scopritore della dialettica.

I paradossi sono dei ragionamenti che ci sembrano corretti ma che portano ad una contraddizione, oppure, che ci appaiono contraddittori ma che, viste le conclusioni, devono essere accettati.

Il matematico Odifreddi li definisce come degli: «argomenti sorprendenti, perché poco probabili ma molto credibili, o molto probabili ma poco credibili».

sabato 27 febbraio 2016

Anassagora di Clazomene, l'Intelletto ordinatore, la Luna e i suoi abitanti.



Tratto dal saggio Il Sapere degli Antichi Greci, disponibile in formato cartaceo e digitale al seguente indirizzo, anche in download gratuito.


Anassagora di Clazomene (-499; - 428) era il figlio di un uomo ricco e nobile. Crescendo, maturò un interesse così forte per lo studio della natura e la filosofia che cedette l'eredità paterna ai familiari, in modo da potersi dedicare interamente alla ricerca.

La tradizione lo descrive come un pensatore assorto nelle sue speculazioni ed estraneo ad ogni attività pratica. Egli sosteneva con orgoglio che lo scopo della sua vita consistesse nel «Contemplare il Sole, la Luna e il cielo». 

Si guardò bene dal prendere parte alle attività politiche. Per questa scelta gli rinfacciarono di non avere a cuore la sua patria, al che egli rispose: «Della mia patria m'importa moltissimo» indicando con una mano il cielo.

Verso il -462 partì alla volta di Atene, dove rimase per circa 30 anni e vi introdusse per primo la filosofia.  

È probabile che sia stato invitato da Pericle, fortemente impegnato nel rinnovamento politico della città e nell'acculturamento dei suoi cittadini. 

È noto che negli anni della permanenza ad Atene, Anassagora strinse un legame d'amicizia con Pericle e ne divenne perfino il maestro.

Ma quando il noto statista invecchiò, i suoi oppositori politici iniziarono ad accusare quanti gli erano vicino per fare terra bruciata intorno a lui e delegittimarlo.

Tra questi Fidia, grande scultore e architetto dell'epoca che sovraintendeva il cantiere del Partenone (voluto da Pericle), fu accusato d'impossessarsi di parte dell'oro destinato alla costruzione delle statue.

Il pretesto per infamare Anassagora fu individuato nella sua filosofia. Egli sosteneva che la Luna fosse un corpo terroso e il Sole una pietra incandescente.

Empedocle di Agrigento, l'Amore e l'Odio plasmano il mondo.


Tratto dal saggio Il Sapere degli Antichi Greci, disponibile in formato cartaceo e digitale al seguente indirizzo, anche in download gratuito.


Oltre Pitagora, vi fu un altro grande personaggio dell'antica Grecia che riunì in sé le figure di scienziato, filosofo, medico, profeta e mago: il suo nome era Empedocle. 

La terra che gli diede i natali verso il -492 è Agrigento, situata nella zona meridionale della Sicilia. 

Pur appartenendo ad una famiglia ricca e nobile, simpatizzava per la fazione democratica tanto da prender parte attivamente alle loro lotte politiche.

In gioventù, oltre alla politica, si dedicò anche alla scienza ma in età più tarda divenne una sorta di santone. Quand'era ancora in vita, arrivò a parlare di sé come di un dio:

venerdì 26 febbraio 2016

Leucippo e Democrito: i padri dell'atomismo.



Tratto dal saggio Il Sapere degli Antichi Greci, disponibile in formato cartaceo e digitale al seguente indirizzo, anche in download gratuito.


L'Atomismo è una corrente filosofica che identifica i costituenti ultimi della realtà con delle particelle non ulteriormente divisibili che si muovono e interagiscono nel vuoto.

Si potrebbe pensare che una teoria così profonda sia stata concepita in un'epoca moderna, ma in realtà ebbe origine 2500 anni fa. 

Con l'Atomismo gli antichi Greci raggiunsero la massima espressione della ricerca filosofica naturalistica iniziata dai membri della scuola di Mileto.

Coloro che raggiunsero questa vetta del pensiero sono noti alla tradizione con i nomi di Leucippo e Democrito.

Gorgia: la retorica e il potere della persuasione.



Tratto dal saggio Il Sapere degli Antichi Greci, disponibile in formato cartaceo e digitale al seguente indirizzo, anche in download gratuito.


Gorgia nacque in Sicilia a Leontini (oggi Lentini) intorno al -483 e morì ultracentenario a 109 anni.

Discepolo di Empedocle e contemporaneo di Parmenide, fu uno dei retori più illustri del suo tempo.

Viaggiando per le città dell'antica Grecia riscosse un grande successo facendosi apprezzare come retore finissimo ed eloquente.

La sua fama crebbe a tal punto da indurre la propria città natale a inviarlo come ambasciatore ad Atene per risolvere un conflitto che era in atto con Siracusa.

Era talmente abile nell'esercizio della retorica, e sicuro di sé, da dirsi in grado di rispondere a qualunque domanda gli avessero avanzato.

Praticando l'insegnamento dell'arte oratoria in cambio di denaro, diventò talmente ricco da potersi addirittura permettere di erigere una statua d'oro al dio Apollo a Delfi.

giovedì 25 febbraio 2016

La saggezza di Protagora: l'uomo è misura di tutte le cose.


Tratto dal saggio Il Sapere degli Antichi Greci, disponibile in formato cartaceo e digitale al seguente indirizzo, anche in download gratuito.


Protagora (-486; -411) nacque ad Abdera, in Tracia. All'età di 30 anni iniziò a dedicarsi all'insegnamento della retorica. La sua lunga attività lo condusse nelle varie città dell'antica Grecia. 

Soggiornò più di una volta ad Atene, dove venne a contatto con numerose personalità illustri. Tra queste, Euripide e Pericle che lo incaricò di redigere la legislazione della nuova colonia panellenica di Thurii.

Platone ritrae Protagora come un uomo di mondo, pieno d'anni e d'esperienza, magniloquente e vanitoso, la cui preoccupazione nelle discussioni era di ottenere un successo personale anche al costo di sacrificare la verità.

Si dice che una volta istruì alla legge un giovane e promettente allievo di nome Euatlo. 

Quest'ultimo aveva pattuito con il maestro di versare immediatamente la prima metà dell'ingente somma necessaria per pagare le lezioni, e di corrispondere la seconda parte non appena avesse vinto la sua prima causa.

Le lezioni terminarono, il tempo passava ed Euatlo, non avendo vinto alcuna causa, poiché non ne aveva mai fatte, continuava furbescamente a non pagare Protagora.

mercoledì 24 febbraio 2016

I sofisti e l'arte della retorica.


Il carattere della Sofistica nell'antica Grecia.


Tratto dal saggio Il Sapere degli Antichi Greci, disponibile in formato cartaceo e digitale al seguente indirizzo, anche in download gratuito.


A partire dalla metà del V secolo prima della presunta nascita del mito di Gesù, Atene divenne il centro culturale dell'antica Grecia.

Dopo la vittoria contro i Persiani a Salamina nel -480, seguirono 50 anni di pace che consentirono alle città di Atene e Sparta di potenziarsi e primeggiare. 

Ma con il potere politico-economico crebbero anche la reciproca ostilità e la brama di supremazia sull'intera Grecia che condussero al disastro della Guerra del Peloponneso. 

Prima che ciò avvenisse, Atene raggiunse il suo massimo splendore.

giovedì 4 febbraio 2016

Pitagora di Samo e il segreto della setta dei pitagorici.

Pitagorici riuniti per celebrare il sorgere del Sole (Fëdor Bronnikov, 1869)

Tratto dal saggio Il Sapere degli Antichi Greci, disponibile in formato cartaceo e digitale al seguente indirizzo, anche in download gratuito.


Pitagora di Samo (-570; -495) è la figura più poliedrica, stravagante e controversa della storia del pensiero occidentale, ma allo stesso tempo anche la più nota e influente. 

Fu astronomo, matematico e scienziato, politico, mistico e taumaturgo. 

Le notizie su Pitagora oscillano tra realtà e leggenda al punto che alcuni studiosi hanno addirittura messo in discussione la sua esistenza.

Per quanto ne sappiamo, nacque nell'isola di Samo e fu scolaro di Ferecide e Anassimandro. C'è chi sostiene che fosse figlio di un uomo facoltoso di nome Mnesarco, altri che suo padre fosse il dio Apollo.

Si dice, ma non è certo, che viaggiò in Egitto e Babilonia dove apprese parte della sua sapienza. Infine si stabilì a Crotone, nella Magna Grecia, dove fondò la sua scuola.

Quella di Pitagora più che una scuola fu, allo stesso tempo, una setta mistico-religiosa, una comunità scientifico-filosofica e un partito politico aristocratico che, sotto questa veste, governò alcune città dell'Italia meridionale. 

I membri della setta venivano iniziati e dovevano sottostare a precise regole, alcune delle quali davvero stravaganti...